Spaghetti allo scammaro
- bartistik
- 6 ott 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Adoro i sapori agrodolci. Ogni volta che penso a questa parola mi viene in mente la scena di una commedia di Eduardo De Filippo, precisamente "Non ti pago", in cui a seguito della cattiva riuscita di un piatto, una cameriera spazientita scappa dalla cucina per poi sfogarsi con la sua padrona:
Margherita: <<Sta friggendo le melanzane. Se entrate nella cucina, vi viene il freddo… la farina per terra, le casseruole in mezzo, una sopra l’altra… la carne si è bruciata e lui dice che così si deve cucinare. Il dolce poi… ha fatto un pasticcio… invece di mettere lo zucchero dentro la crema, ha messo il sale, e siccome è rimasta amara, ha detto che così la voleva fare…>>
Ferdinando: <<Agrodolce… Così voglio fare anche la pizza: agrodolce. Ho messo un bel po’ di capperi, due olive di Gaeta, mezza cipolla tritata e un pizzico di pepe! E’ così che la dobbiamo mangiare!>>
La ricetta è molto antica, infatti risale al periodo borbonico di Re Nasone e veniva solitamente mangiata nei giorni di quaresima, ovvero nei giorni dello "scammaro", quel periodo in cui era obbligatorio mangiare di magro, senza carne e senza uova.
Naturalmente noi faremo a meno delle acciughe ma dal mare arriva una valida alleata per tutti quei piatti di pesce vegan friendly: l'alga. Per questo piatto utilizzeremo due tipi di alga: l'alga wakame, ideale per le zuppe e l'alga nori, famosissima per la realizzazione del sushi.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
350gr di spaghetti
alga wakame (1 manciata)
alga nori (1 foglio)
30gr di pinoli
30gr di uva sultanina
20 olive di Gaeta denocciolate
30gr di capperi sotto sale
olio quanto basta
aglio, sale, pepe nero macinato
prezzemolo
In una padella soffriggete l'aglio in 4 cucchiai di olio, aggiungere pinoli, uva sultanina, capperi, olive. Soffriggete bene, aggiungete il prezzemolo, poi eliminate l'aglio e spegnete.
Portare l'acqua salata a bollore, aggiungere l'alga wakame e attendere che essa scarichi il sapore per qualche minuto, poi con una schiumarola eliminarla. Cuocete gli spaghetti e poco prima della cottura riaccendete il padellino e aggiungete un paio di cucchiai d'acqua così da idratare ben bene l'uva sultanina, lasciar cuocere finchè l'acqua non evapora, aggiungere il prezzemolo, il pepe e le striscioline di alga nori. Quando la pasta è cotta, scolatela bene e saltatela in padella!



Se in un padellino antiaderente, versate la pasta in un dito d'olio, realizzerete la famosa frittata allo scammaro! Questa fù ideata da un gastronomo della cucina napoletana, il famoso don Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, nato ad Afragola nel 1787.
Sarà sufficiente aspettare che gli spaghetti, friggendo, facciano una crosticina per poi girare il tutto e friggere l'altro lato. Il risultato sarà croccante fuori e bello umido all'interno! Essendo un piatto povero già di per sè non sono previste le uova. Meglio così, un pensiero in meno!
"Scaura tre rotole de vermicielle, ma teniente, teniente, li scule e li buote dinto a no tiano co tre mesurielle d'uoglio zoffritto, co miezo quarto d'alice salate, e pepe, quanno l'aje mbrogliate e asciuttate, ne miette na mità dinto a la tiella e nge miette na mbottonatura d'aulive senza l'osso,de chiapparielle, d'alice salate a meza a meza, passe e pignuole, nge miette l'auta mmità de li vermicielle e nge farraje fa la scorza sott'e ncoppa, facennola friere co la nzogna o co l'uoglio."
-Ippolito Cavalcanti-
Comments