Tutto ha inizio da un nome.

 

Deriva dal greco μέλισσα (mèlissa), a sua volta derivato da μέλι (mèli, "miele"), e significa "colei che dà miele", ossia "ape". (Wikipedia)

E' il nome di una ninfa che si tramutò in fonte. Possiede un fascino irresistibile per le sue grandi doti, che la spingono verso la meta prefissa, ma non la fanno mai giungere a destinazione: curiosità, senso dell'umorismo, un cuore immenso. (Web)

 

Melissa naturalmente è il mio nome, un nome che ho sempre amato e che ho sempre sentito totalmente mio.
E' l'ape che produce deliziosissimo miele. L'ape che laboriosa saltella da un fiore all'altro nelle frizzanti giornate primaverili. L'ape che non si arrende mai e che punzecchia gli scocciatori!

 

In un mondo tempestato da tristissime e grigie fabbriche, che sfornano prodotti di serie da sfoggiare in ambienti impersonali, sempre più persone sentono la necessità di vivere in spazi accoglienti, più vicini alle suggestioni del passato, ai ricordi dell'infanzia, ai profumi di quei "tempi migliori" di cui ormai tutti parlano, quasi come se fossero dei veri e propri miti.
Il mio intento è quello di portare, sotto qualsiasi tetto, l'allegria del bombire delle api, che con la loro danza rallegrano i prati assolati e i giardini in festa, agitando le corolle di profumatissimi fiori!

Così nascono le mie lampade: tamburellando le dita sul vetro, in ricordo delle conserve di mia nonna e di quando mi preparava la merenda con il suo "mielcacao" spalmato sul pane; annusando la corda di canapa, con il suo odore pungente e dolciastro che mi proietta ai giorni dell'Epifania del passato, con le calze profumate di canapa grezza, di soldini di cioccolato e carbone di zucchero; il tepore della luce calda che accarezza gli occhi in barba agli sterili e freddi led, ennesimo caso in cui il progresso tecnologico va a discapito del benessere dello spirito.